Solidarietà, condivisione, servizio disinteressato
Le Pubbliche Assistenze nascono in Italia nel 1860 come laiche e libere associazioni di volontariato, unanimi nel loro impegno senza distinzioni di servizio per nobili o poveri, aperte a chiunque avesse fatto richiesta di prenderne parte.
Durante gli anni del fascismo il movimento e la crescita delle associazioni vengono bloccate ricomponendosi poi nel 1946, anno che di ripresa lenta ma costante.
Dal 1950 le associazioni si riuniscono in una federazione, numerosi sono gli interventi a favore e a sfavore delle Pubbliche Assistenze.
Negli anni '70 iniziano i grandi processi di riforma. Nascono le Regioni, si avviano processi di decentramento dello Stato anche nel campo della salute.
Nel 1978 viene istituito il Servizio Sanitario Nazionale all'interno del quale viene riconosciuto per la prima volta la presenza ed il ruolo attivo delle associazioni di volontariato in ambito sanitario.
La svolta significativa è nel 1987 quando viene elaborato uno statuto nazionale che sancisce la nascita dell'ANPAS, Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze.
Oggi la associazioni aderenti sono 820 presenti in 18 regioni con circa 100.000 volontari, svolgono servizi sul territorio italiano con 2.700 ambulanze, 300 mezzi di protezione civile e 400 per i trasporti sanitari.
Di rilievo sono i grandi progetti di solidarietà internazionale tra cui le "missioni" in Bielorussia, ex Jugoslavia, Bulgaria e Saharawy.
A Reggio Emilia, la Croce Verde, prima Pubblica Assistenza fondata nel 1914, copriva l'intero territorio della città e della provincia con il compito di fornire un servizio di primo soccorso e di trasporto infermi e infortunati.
Gli anni successivi furono sicuramente incerti e difficili per la crescita dell'associazione che riuscì, nonostante vari ostacoli politici e culturali a crescere e ad aumentare il servizio offerto all'intera cittadinanza con l'ingresso di persone in grado di offrire tempo e finanziamenti all'associazione.
Nella provincia di Reggio, le consorelle nascono molti anni dopo, in un contesto storico e culturale frutto di riforme e di attenzione maggiore al mondo del volontariato: P.A CROCE VERDE Villa Minozzo 1979, P.A. CROCE BIANCA S.Ilario 1981, P.A.CROCE AZZURRA Poviglio 1981, P.A.CROCE ARANCIONE Montecchio 1981, P.A CASTELNOVO SOTTO 1983, P.A. VETTO 1993, P.A. NEAR Castelnovo Monti 1993, P.A. CROCE VERDE Alto Appennino 1994, P.A. EMA Casalgrande 2000.
Nel 1997 nasce il Coordinamento Provinciale delle Pubbliche Assistenze di Reggio Emilia che riunisce periodicamente tutti i rappresentanti delle associazioni presenti sul territorio. Si occupa di individuare gli interessi e le esigenze operative di ogni singola Pubblica Assistenza all'interno delle attività previste dalle linee di indirizzo generale stabilite nel Consiglio Regionale.
Il coordinamento ha inoltre il compito di promuovere e organizzare gruppi di lavoro che curino particolari aspetti della vita associativa.
l'Anpas punta a un nuovo sistema di convenzioni
Un nuovo sistema di convenzioni con la pubblica amministrazione e con la protezione civile: è quanto chiede a gran voce l'Anpas che ha promosso ad Ancona l'ottavo meeting della solidarietà. "In Italia - sottolinea Fausto Casini, Presidente dell'Anpas- c'è bisogno di volontariato organizzato per la sostenibilità di alcuni servizi essenziali nel campo del soccorso sanitario, come il 118, e della tutela ambientale, quale l'emergenza incendi. Ma per continuare nel nostro operato è necessario che alcune cose cambino. I rappresentanti delle Istituzioni che hanno partecipato al meeting ci hanno promesso il loro impegno per la riscrittura della legge sul servizio civile e la rifoma della legge del volontariato, con un percorso partecipato che veda Anpas protagonista, e anche per una serie di aiuti di carattere economico e fiscale, quali i contributi per l'acquisto di autoambulanze. Ma voglio segnalare quanto sia ancora carente, in molti casi, il buon dialogo con la pubblica amministrazione."
Anche nell'ambito di rapporti con la protezione civile la parola d'ordine è maggior comunicazione e collaborazione: l'Anpas vuole una effettiva definizione delle competenze e per fare ciò chiede la costituzione, presso il Dipartimento di Protezione Civile, di una rappresentanza ufficiale del volontariato. L'associazione, inoltre, propone la stipula a livello nazionale di una convenzione con il dipartimento (per definire uomini e mezzi che le associazioni possono mettere a disposizione in caso di carenze nazionali) e promuove la definizione di un protocollo tra organizzazioni di volontariato, Regioni e dipartimento stesso per una gestione uniforme e coordinata delle attività di protezione civile, a partire dalla formazione. Tutti intenti condivisi dal capo del dipartimento, Guido Bertolaso, secondo il quale "La Protezione civile è una realtà nata non dalle leggi ma dai fatti, dall'agire sul territorio, una risorsa preziosa ma ancora fragile: è giunto in momento di di passare dalla fase eroica a una fase più strutturata, attraverso la definizione di protocolli e procedure condivise.
I NUMERI
l rapporto sulle attività sociali, presentato durante il meeting, emerge che all’Anpas fanno capo 867 pubbliche assistenze presenti sul territorio nazionale (sono escluse solo Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige), con 396 mila soci e quasi 87 mila volontari attivi. Il primato spetta alla Toscana, suiguita da Liguria ed Emilia Romagna: in ognuna di queste regioni operano più di 100 pubbliche assustenze. Il raggio d’azione dell’Anpas, peraltro, va oltre i confini nazionali. Dal 1998, infatti, sono attivi diversi progetti in collaborazione con altre associazioni, sia italiane che straniere, per portare aiuti nei Paesi più svantaggiati. Queste iniziative si concretizzano attraverso la costruzione di infrastrutture, le adozioni a distanza, i gemellaggi tra associazioni e soprattutto mediante l’esportazione del modello d’azione e di servizo proprio dell’Anpas.
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